Il 30 agosto 2024, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un decreto legislativo che recepisce la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), ampliando gli obblighi di rendicontazione non finanziaria anche alle piccole e medie imprese (PMI).
Cosa prevede il decreto:
- Estensione degli obblighi di reporting: Le PMI con determinate caratteristiche dimensionali (numero di dipendenti, patrimonio e ricavi netti) dovranno redigere una rendicontazione di sostenibilità.
- Sostituzione della rendicontazione non finanziaria: La rendicontazione non finanziaria viene sostituita dalla rendicontazione di sostenibilità, che fornisce informazioni sull’impatto dell’impresa in ambito ESG (ambientale, sociale e di governance).
- Regime sanzionatorio calmierato: Nei primi due anni dall’approvazione del decreto, sono previste sanzioni meno severe per le imprese che non rispettano gli obblighi.
Le principali novità
- Estensione alle PMI: L’obbligo di reporting non finanziario, già presente per alcune grandi imprese, viene esteso alle PMI.
- Rendicontazione di sostenibilità: La rendicontazione non finanziaria viene sostituita dalla rendicontazione di sostenibilità, che include informazioni sull’impatto dell’impresa sui temi ambientali e sociali, nonché sull’impatto di tali questioni sull’andamento dell’impresa stessa.
- Doppia materialità: Viene introdotto il concetto di “doppia materialità”, che richiede alle imprese di considerare sia l’impatto delle loro attività sulla sostenibilità, sia l’impatto dei fattori di sostenibilità sulle loro performance e sulla loro esposizione ai rischi.
Benefici indiretti anche per il report di impatto del mondo finanziario
Il decreto legislativo rappresenta un passo importante verso la transizione sostenibile delle imprese, introducendo una serie di fattori di reporting che favoriscono la completezza informativa, la comparabilità dei dati e la trasparenza. Questo passaggio contribuisce a contrastare fenomeni come il greenwashing e il greenhushing, fornendo al mercato informazioni più chiare e affidabili sull’impatto delle imprese in ambito ESG. Inoltre, è destinato a produrre benefici indiretti anche per la produzione dei report di impatto da parte del mondo finanziario.
Le principali tappe della CSRD
- Dal 1 gennaio 2024: Obbligo per le imprese già soggette alla DNF (grandi imprese e organizzazioni madri di grandi gruppi con più di 500 dipendenti che siano enti di interesse pubblico).
- Dal 1 gennaio 2025: Obbligo per le grandi imprese e per le imprese madri di gruppi di grandi dimensioni che rientrano in almeno due di questi tre parametri:
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- numero dipendenti superiore a 250,
- fatturato di 50 milioni di euro,
- totale di stato patrimoniale di 25 milioni di euro.
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- Dal 1 gennaio 2026: Obbligo anche per le PMI quotate, gli enti creditizi di minori dimensioni e le imprese di assicurazione e riassicurative.
- Dal 1 gennaio 2028: Obbligo per le filiali e le succursali di grandi organizzazioni internazionali basate in paesi extra UE che negli ultimi due esercizi consecutivi hanno prodotto ricavi netti nei mercati UE superiori a 150 milioni di euro.
Quadro normativo di riferimento
Il quadro attuativo sulla rendicontazione di sostenibilità è alquanto articolato. Segue una sintesi delle principali fonti di riferimento (ricordando che queste fanno richiamo ad altre Direttive, regolamenti e norme):
- Direttiva UE 2022/2464, Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Europea, il 16 dicembre 2022;
- Direttiva UE 2024/1760, Corporate Sustainability Due Diligence Directive, CSDDD, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Europea il 5 luglio 2024;
- Regolamento delegato 2023/2772, 23 dicembre 2023, Principi di rendicontazione ESRS, in vigore dal 1° gennaio 2024,
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- ESRS LSME, integrano il principio di semplificazione e gradualità secondo il “value cap chain”
- ESRS VSME documento non vincolante di supporto alle imprese non quotate
- Decreto Consiglio dei ministri, 30 agosto 2024, recepisce in Italia la Direttiva (UE) 2022/2464
- NON sono da dimenticare le disposizioni sulla Tassonomia Europea
Link utili:
- Testo della Direttiva CSRD: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32022L2464
- European Sustainability Reporting Standards (ESRS): ESRS, European Sustainability Reporting Standards
- Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri: https://www.affarieuropei.gov.it/it/comunicazione/notizie/30-ago-24-cdm/
- Il Dipartimento del tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze aveva posto in pubblica consultazione il presente decreto delegato di recepimento della CSRD https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/dipartimento/consultazioni_pubbliche/Consultazione-decreto-di-recepimento-CSRD.pdf
- Testo trasmesso: https://documenti.camera.it/apps/nuovoSito/attiGoverno/schedaLavori/getTesto.ashx?leg=XIX&file=0160.pdf
- Relazione illustrativa allegata inviata al Consiglio dei Ministri: https://documenti.camera.it/apps/nuovoSito/attiGoverno/schedaLavori/getTesto.ashx?leg=XIX&file=0160_F001.pdf
- Rendicontazione societaria di sostenibilità, e per l’adeguamento della normativa nazionale. Atto del Governo n. 160 https://documenti.camera.it/Leg19/Dossier/Pdf/FI0062.Pdf
- Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il regolamento (UE) 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità e per l’adeguamento della normativa nazionale: https://documenti.camera.it/Leg19/Dossier/Pdf/VQAG160.Pdf
Conclusioni
Il recepimento della Direttiva CSRD rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese in materia di sostenibilità.
Le PMI dovranno ora adattarsi ai nuovi obblighi di rendicontazione, integrando la sostenibilità nella loro strategia e nelle loro operazioni.
La doppia materialità e la maggiore trasparenza informativa contribuiranno a creare un mercato più equo e sostenibile, favorendo la transizione verso un’economia a basso impatto ambientale.