Sostenibilità

Sostenibilità

Partiamo da una frase veramente importante:

“Il passo più importante che la finanza deve compiere oggi è quello di togliere spazio agli investimenti non sostenibili puntando sui criteri ESG ambientali, sociali e di governance volti a costruire il futuro, non a preservare il passato”.
La frase è di Jeffrey Sachs, Direttore del Centro per lo Sviluppo Sostenibile, Columbia University

La sostenibilità nelle scienze ambientali ed economiche significa perseguire una condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.

Il concetto di sostenibilità è stato introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’ambiente nel 1972, anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del cosiddetto rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile (➔ sviluppo) che, dopo la conferenza ONU su ambiente e sviluppo del 1992, è divenuto il nuovo paradigma dello sviluppo stesso.

La sostenibilità, sotto il profilo dei contenuti ambientali, discende dallo studio dei sistemi ecologici, tra le cui caratteristiche assumono rilevanza proprietà quali la capacità di carico, le possibilità di autoregolazione, la resilienza e la resistenza che, nel loro insieme, influiscono sulla stabilità dell’ecosistema.

Un ecosistema in equilibrio è implicitamente sostenibile; inoltre, maggiore è la sua stabilità maggiori sono le sue capacità di autoregolazione rispetto a fattori interni, e soprattutto esterni, che tendono ad alterarne lo stato di equilibrio.

I fattori che ancor più disturbano l’equilibrio degli ecosistemi sono le relazioni che gli stessi instaurano con un altro tipo di sistema complesso come quello antropico; un sistema antropico diventato ormai numeroso e consumista.

L’interazione tra i due sistemi complessi aumenta le probabilità di perturbazioni e fa aumentare il rischio di alterazioni irreversibili.

In particolare, dobbiamo fare in modo di evitare reazioni non lineari, alterazioni irreversibili dell’equilibrio del sistema ambientale in prossimità di valori soglia della capacità di carico, o se si vuole di recupero, del sistema stesso.

La capacità di risposta e regolazione dei sistemi interessati alle perturbazioni a sua volta è tanto maggiore quanto più grande è la varietà strutturale e funzionale del sistema.

La SOSTENIBILITÀ  significa:

Aspetti Ambientali
valutazione degli impatti di processi, prodotti e servizi su clima, risorse naturali, aria, acqua, suolo, biodiversità e salute dell’uomo, utilizzo di materiali rinnovabili o servizi sostenibili.

Aspetti Sociali
coesione sociale e maggiore attenzione ai diritti dei lavoratori, ai diritti umani, alla partecipazione ed all’ equità di genere, anche nella gestione della supply chain in termini di lavoro minorile, giusta remunerazione e condizioni di lavoro dignitose.

Aspetti di Governance
gestione dell’impresa, indipendenza del consiglio di amministrazione, struttura salariale dei dirigenti, politiche contabili, strategia fiscale.

OVVEROSIA ESG = Environmental, Social and Governance

Essere sostenibili significa anticipare e gestire opportunità e rischi di carattere ECONOMICO, AMBINTALE & SOCIALE, presenti e futuri.

La sostenibilità sta diventando/è diventata la chiave di volta  di questa significativa rivoluzione dei nostri tempi: in campo economico, sociale e tecnologico. Come studio CALVI BARBARA  di Lecco,  intendiamo giocare un ruolo da protagonisti, per competenze e per capacità di visione nel supportare i nostri clienti.

PERCHÈ OCCUPARSI DI SOSTENIBILITÀ

IL FINANCIAL ACTION PLAN

Nel marzo del 2018, la commissione europea ha pubblicato il «Sustainable Finance Action Plan (SFAP) con cui ha sviluppato un piano di azione rivolto alla creazione di un sistema finanziario capace di promuovere uno sviluppo sostenibile dl punto di vista economico, sociale e ambientale, contribuendo alla realizzazione dell’accordo di Parigi e dell’Agenda 2030 delle nazioni unite sullo sviluppo sostenibile. Le 10 azioni hanno l’obiettivo di

1) riorientare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili

2) integrare la sostenibilità nella gestione del rischio creando le condizioni per una gestione efficace dei rischi finanziari che derivano da cambiamento climatico, esaurimento delle risorse degrado ambientale e disuguaglianze sociali

3) promuovere la trasparenza e la prospettiva di lungo periodo

Crescente attenzione sui temi ESG

Direttiva corporate sustainibility reporting (CSRD) in materia di comunicazione e di informazione di carattere non finanziario.
L’unione Europea ha sviluppato un piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile (EU Action Plan).
Regolamento 2020/852 sulla Tassonomia delle attività economiche eco-compatibili.
Il Consiglio UE ha concluso l’ter di adozione della legge per il clima (-55% emissioni al 2030 e neutralità climatica al 2050).

Gli stakeholder richiedono sempre di più una gestione degli impatti e delle performance non-finanziarie (consumatori, ONG, ecc.).

Gli investitori hanno iniziato a includere nelle loro decisioni di investimento valutazioni non-finanziarie.

Diversi fenomeni stanno contribuendo all’adozione da parte delle imprese di processi di gestione e rendicontazione di performance ESG, in un’ottica di sempre maggiore integrazione

L’integrazione di fattori ESG e di Sostenibilità a livello aziendale e la successiva rendicontazione ha degli impatti sia interni che esterni rispetto alla singola azienda.
Gli Stakeholders sono definiti come soggetti o individui che possono essere influenzati in modo significativo dalle attività, dai prodotti o dai servizi dell’organizzazione o le cui azioni possono ragionevolmente incidere sulla capacità dell’organizzazione di attuare le proprie strategie o raggiungere i propri
obiettivi.
Tra questi si annoverano investitori, lavoratori, consumatori, fornitori, la comunità locale, ma anche autorità pubbliche e società civile.
Con il termine Shareholders si identifica, invece, una sottocategoria di Stakeholders interni ovvero i soci che detengono quote di capitale di azienda, gli azionisti, i proprietari di quote azionarie di società che hanno come fine ultimo la massimizzazione del profitto personale.

Vantaggi nell’integrazione dei fattori ESG
L’integrazione di pratiche volte alla sostenibilità ed ESG-oriented non hanno un fine unicamente virtuoso rispetto alla comunità e all’ambiente, ma altresì alle performance di un business. Come evidenziato dal Professor Serafeim dell’Harvard Business School ed I suoi colleghi, vi è una stretta correlazione tra una performance positiva nelle metriche ESG ed una performance finanziaria positiva.

1. Rafforzare il modello di business
Il miglioramento degli indici ESG a livello societario è direttamente correlato al rafforzamento del modello di business di una società.

2. Migliorare le performance
Società con indici ESG positivi tendono a conseguire migliori performance rispetto ai competitors meno virtuosi.

3. Attrazione di maggior capitale a minor costo
Vista la crescita esponenziale di ESG investors ma altresì l’introduzione di metodologie di screening ESG quale criterio di investimento, l’adozione di ESG policies comporta l’accesso a maggior funding a minor costo.

4. Crescita di lungo termine e sostenibile
Società con ottimi ESG ratings tendono a conseguire una crescita sostenibile nel lungo periodo.

La rendicontazione delle performance

Nella definizione di una politica dedicata ai fattori ESG, è importate focalizzare l’attenzione su quattro diverse fasi di recepimento e implementazione:

  • Screening della società: due diligence ESG volta comprendere il contesto in cui opera, per individuare i fattori ESG rilevanti.
  • Analisi di materialità: selezione dei temi materiali più rappresentativi dell’attività societaria, tramite l’individuazione di Key Performance ndicators – KPIs.
  • Reporting: raccolta ed elaborazione dei dati, sulla base di principi di rendicontazione ESRS/GRI, e redazione del c.d. Bilancio di sostenibilità.
  • Action plan: fissazione degli obiettivi da raggiungere e monitoraggio periodico dei risultati al fine di rafforzare le practices di sostenibilità.

 

Il Bilancio di sostenibilità

È un modello di rendicontazione che mira a delineare un quadro omogeneo, puntuale, completo e trasparente della complessa interdipendenza tra i fattori economici e sociali caratteristici del contesto in cui opera l’impresa.

Si pone l’obiettivo di descrivere non solo le performance di un’organizzazione, ma anche il modo in cui questa gestisce gli aspetti maggiormente rilevanti (temi materiali) in termini di principi, valori, politiche e sistemi di gestione ESG.

Il reporting di sostenibilità è una pratica aziendale di rendicontazione pubblica dei propri impatti economici, ambientali e/o sociali e quindi dei propri contributi – positivi o negativi – verso l’obiettivo di sviluppo sostenibile comunicati secondo i ESRS/GRI Standards.

La CSRD impone che sia pubblicato nel formato elettronico XHTML.

SLIDE

Presentazione sulla SOSTENIBILITÀ

VIDEO INTERESSANTE:

KEEP IN TOUCH!

Ti ringraziamo per la partecipazione al webinar AULA 2030 –  BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ Standard ESRS: nuovo sistema di rendicontazione della sostenibilità

Il tema del bilancio di sostenibilità è sempre più attuale, ed è importante che si tenga conto dei nuovi strumenti relativi al miglioramento della sostenibilità sotto tutti i punti di vista, non solo ambientale!

Ti inviamo la registrazione integrale. CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO


Documenti importanti per approcciarsi alla sostenibilità

25032022_Draft ESRS G2 final

Allegato direttiva (UE) 2019:1937

direttiva (UE) 2019:1937

DIRETTIVA 2014:95:UE

GreenComp

Indicazioni+operativeAssessment+beneficiari+GOL

Italian presentation esrs

JRC128040_012

Linee guida per lapplicazione della Tassonomia in azienda

OpenaLesson_27Ott23_PB (1)P

reparers event esrs

Programma sabato 28 ottobre 2023 – YZ23008100 Master Strategie Sostenibilità Aziendale

REGOLAMENTO (UE) 2019:2088

REGOLAMENTO (UE) 2020:852

snsvs_ottobre2017

WEF_Global_Risks_Report_2023_it

WEF_Global_Risks_Report_2023

Working Paper Draft ESRS SEC1 Sector Classification Standard[1]

Articolo Il Sole24ore “PRINCIPI ESG. Sostenibiliità, scatta la corsa ai bilanci green” pubblicato il 20.11.2023

Regolamento delegato (UE) 2023/2772 della Commissione, del 31 luglio 2023, che integra la direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i principi di rendicontazione di sostenibilità

Articolo tratto da ASSO 231: TABELLA REATI-PRESUPPOSTO AGGIORNATA AL 9 OTTOBRE 2023

E’ possibile scaricare la nostra Tabella Reati con le fattispecie di reato presupposto della Responsabilità ex D.Lgs. 231/01 introdotte fino al 9 Ottobre 2023.

In data 4 ottobre 2023 il Senato ha approvato definitivamente il Disegno di Legge “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonché in materia di personale della magistratura e della pubblica amministrazione” prevedendo l’introduzione nel catalogo dei reati presupposto di cui al D.Lgs. 231/2001 dei seguenti reati:

  • TURBATA LIBERTA’ DEGLI INCANTI (art. 353 c.p.);
  • TURBATA LIBERTA’ DEL PROCEDIMENTO DI SCELTA DEL CONTRAENTE (art. 353-bis c.p.);
  • TRASFERIMENTO FRAUDOLENTO DI VALORI (art. 512-bis c.p.).

Per i reati di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, inseriti nell’art. 24 del D.Lgs. 231/2001, sono previste:

Sanzioni pecuniarie:

  • fino a 500 quote;
  • da 200 a 600 quote se il profitto è di rilevante entità se il danno è di particolare gravità.

Sanzioni interdittive ex articolo 9, comma 2, lettere c), d) ed e):

  • divieto di contrattare con la PA (salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio);
  • esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e eventuale revoca di quelli già concessi;
  • divieto di pubblicizzare beni o servizi.

Per il reato di trasferimento fraudolento di valori, inserito nell’art. 25-octies.1 del D.Lgs. 231/2001, sono previste:

Sanzioni pecuniarie

  • da 250 a 600 quote.

Sanzioni interdittive ex articolo 9, comma 2, lettere a), b), c), d) ed e):

  • interdizione dall’esercizio dell’attività;
  • sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito;
  • divieto di contrattare con la PA (salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio);
  • esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e eventuale revoca di quelli già concessi;
  • divieto di pubblicizzare beni o servizi.

asso231_tabella_reati_illeciti_rev_39_del_09_10_2023

Il whistleblowing, o segnalazione di un presunto illecito

Dal 17 dicembre 2023 anche per le aziende con una media di almeno 50 lavoratori impiegati nell’ultimo anno (con contratto a tempo determinato o indeterminato) sarà richiesto di applicare il D.L. gs 24/2023.

Il Decreto Legislativo è già entrato in vigore il 30 marzo 2023 e rende attuativa la Direttiva Europea relativa al Whistleblowing.

Qual è l’obiettivo della direttiva?

Tutelare i lavoratori che denunciano situazioni di possibili illeciti di cui sono venuti a conoscenza in un contesto lavorativo.

La direttiva, a differenza di quanto accadeva prima, interessa settore pubblico e privato.

In quali aziende si applica il DLGS 24/2023?

Aziende con 249+ lavoratori occupati nell’ultimo anno (a tempo determinato o indeterminato).

Dal 15 Luglio di quest’anno queste aziende hanno l’obbligo di creare un canale segnalazione.

-Aziende con una media di almeno 50 lavoratori occupati nell’ultimo anno (a tempo determinato o indeterminato).

– aziende con meno di 50 addetti, ma, con un sistema 231

Quali sono i tipi di violazioni che possono essere segnalati tramite whistleblowing:

Per i soggetti privati

-Violazioni della normativa europea in materia di appalti pubblici, servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, sicurezza e conformità dei prodotti, sicurezza dei trasporti, tutela dell’ambiente, radioprotezione e sicurezza nucleare, sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali, salute pubblica, protezione dei consumatori, tutela della vita privata e protezione dei dati personali, sicurezza delle reti e dei sistemi informativi;

-Atti e omissioni che ledono interessi finanziari dell’UE;

-Violazioni della normativa in materia di concorrenza e aiuti di Stato;

-Violazioni che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni di cui agli atti dell’UE.

Per i soggetti privati che adottano modelli organizzativi in base al D.L.gs 231/2023

Le segnalazioni potranno riguardare le condotte illecite rilevanti ai sensi del medesimo decreto o le violazioni dei modelli organizzativi adottati. Tuttavia, se questi soggetti hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati nell’ultimo anno, sono estesi anche gli ambiti di segnalazione indicati al punto sopra.

Per i soggetti del settore pubblico

Le segnalazioni possono riguardare tutti gli ambiti di violazione indicati dall’art. 2, alla voce “violazioni”.

 

Tabella riassuntiva degli obblighi:


Articolo tratto da Asso 231: Lo standard internazionale sul Whistleblowing: ISO 37002:2021

In qualunque organizzazione, una buona governance implica la dimostrazione di responsabilità e la promozione di una cultura di “speak up”. Per affrontare l’importanza di disporre di un modo sicuro ed efficace attraverso cui i dipendenti possano segnalare preoccupazioni su illeciti, è stato appena pubblicato un nuovo standard ISO per il whistleblowing.

ISO 37002 , Sistemi di gestione delle segnalazioni – Linee guida, fornisce una guida per l’implementazione, la gestione, la valutazione, il mantenimento e il miglioramento di un sistema di gestione solido ed efficace per le segnalazioni. Non è specifico per un settore e può essere utilizzato da organizzazioni di tutte le dimensioni, comprese le PMI, nonché da quelle con operazioni internazionali.

Seguendo i tre principi di fiducia, imparzialità e protezione, lo standard copre l’identificazione e la segnalazione di tali faccende e il modo in cui vengono valutate e affrontate. Il suo utilizzo non solo ridurrà o preverrà potenziali perdite, ma garantirà anche il rispetto delle politiche organizzative e degli obblighi legali e sociali.

Il prof. Wim Vandekerckhove, coordinatore del gruppo di lavoro ISO che ha sviluppato lo standard, ha affermato che l’implementazione della ISO 37002 aiuterà a creare fiducia tra un’organizzazione e i suoi stakeholders, fornendo un forte livello di protezione contro la corruzione.

Lo stesso ha aggiunto “Il buon governo e la trasparenza richiedono che il personale possa sentirsi sicuro di segnalare qualsiasi faccenda di illecito senza timore di ripercussioni”.

“Pertanto, è fondamentale gestire questo processo in modo efficace. Questo nuovo standard aiuta a farlo fornendo indicazioni su come implementare un sistema di gestione delle segnalazioni solido ed efficace e su come utilizzarlo nel miglior modo possibile”.

Lo standard ISO 37002 è stato sviluppato dal comitato tecnico ISO ISO/TC 309Governance delle organizzazioni, il cui segretariato è tenuto da BSI , membro dell’ISO per il Regno Unito.

Il nostro Presidente, da anni impegnato nella consulenza sui Sistemi di Gestione Anticorruzione e della Gestione delle Segnalazioni, è recentemente intervenuto sul tema e si rimanda al seguente link per il video del seminario.

Video Seminario Whistleblowing

In allegato al presente, potete trovare le slide utilizzate nel corso del Seminario, ulteriormente aggiornate con i contenuti delle recentissime Linee Guida ANAC sul Whistleblowing (giusta Delibera n. 469/2021 del 9 giugno 2021).

Asso231 rimane a disposizione per ulteriori approfondimenti. Contattaci qui: info@asso231.it

Fonte: Sito web ISO

strazzeri_il_whistleblowing_tra_legislazione_italiana_linee_guida_anac_direttiva_ue_2019_1937_e_norma_iso_37002_rev_02_

15 marzo 2023: WHISTLEBLOWING – ATTUAZIONE DIRETTIVA (UE)

In G.U. n°  63 del 15 marzo 2023 è pubblicato il Decreto Legislativo 10 marzo 2023, n. 24: Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali.

Direttiva (UE) 2019/1937 in materia di whistleblowing.

Consulta la delibera ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) n° 311 del 12 luglio 2023: Linee Guida Whistleblowing

Più in generale sull’argomento Whistleblowing consultate il sito: https://www.anticorruzione.it/-/whistleblowing#p11

Decreto Legislativo n° 231 dell’8 giugno 2021

 

 

Dapprima, con la Direttiva 2003/51/CE, si è inteso promuovere una maggiore attenzione per le informazioni di carattere non finanziario, al fine di far comprendere appieno l’andamento di una società.  Successivamente, con la Direttiva 2013/34/UE, il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno riconosciuto l’importanza degli aspetti non solo economici, ma anche sociali ed ambientali, per individuare l’impatto degli enti sulla società. Infine, la Direttiva 2014/95/UE ha avuto il pregio di guidare ad una maggiore uniformità e comparabilità delle informazioni di carattere non finanziario, prevedendo per taluni enti l’obbligo di predisporre un bilancio di sostenibilità (DNF o dichiarazione di carattere non finanziario) “contenente almeno le informazioni sociali e ambientali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione attiva e passiva”.

È opportuno evidenziare una costante integrazione della normativa sulla dichiarazione di carattere non finanziario, sempre più orientata a disciplinare aspetti specifici; basti pensare, ad esempio, al Regolamento (UE) 2020/852 che prevede l’inclusione nella DNF di tutte le informazioni utili ad individuare le attività dell’impresa associate ad iniziative economiche considerate ecosostenibili.

Con il D.Lgs. 254/2016 il Legislatore italiano ha recepito la Direttiva 2014/95/UE e ha previsto per taluni enti l’obbligo di redazione, almeno annuale, di una Dichiarazione di carattere non finanziario.

Sustainable Development Goals o SDGs

Global Sustainable Development Report (2023)

SDG Progress Report (2023)

Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo: obiettivi di sviluppo sostenibile SDGs

https://unric.org/it/agenda-2030/

https://asvis.it/goal-e-target-obiettivi-e-traguardi-per-il-2030/

La parità di genere

Qui di seguito ti lasciamo delle informazioni per comprendere questa prassi di riferimento UNI certificabile.

La Prassi di Riferimento UNI 125:2022

Il 16 marzo 2022 è stata pubblicata la Prassi di Riferimento UNI 125:2022 che introduce in Italia un Sistema di Gestione della Parità di Genere e la relativa certificazione. La norma UNI/PdR 125:2022 stabilisce le linee guida per un Sistema di Gestione per la Parità di Genere con lo scopo di incoraggiare la misurazione, la rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere all’interno delle organizzazioni, con l’obiettivo di ridurre le differenze di genere e promuovere un cambiamento duraturo e sostenibile. La UNI/PdR 125 è correlata alla linea guida ISO 30415:2021 e ne riprende i contenuti del sistema di gestione per la diversità e l’inclusione, ma si focalizza principalmente sulla parità di genere.

La UNI/PdR 125 tiene conto della presenza di disparità di genere in alcuni settori produttivi e richiede un confronto basato sulla media della categoria aziendale per definire i KPI quantitativi che necessitano di un raffronto con indicatori esterni all’azienda. Sono previste semplificazioni per le organizzazioni di dimensioni minori, mentre per le organizzazioni di media e grande dimensione sono applicati tutti gli indicatori. La norma è progettata per una certificazione di parte terza e individua sei aree di indicatori che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva. Le aree coperte dagli indicatori sono:

  1. Cultura e strategia,
  2. Governance,
  3. Processi HR,
  4. Opportunità di crescita ed inclusione,
  5. Equità remunerativa,
  6. Tutela genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Ogni area ha un peso percentuale specifico, che contribuisce alla valutazione generale dell’organizzazione. Ogni indicatore ha un punteggio associato e il raggiungimento o meno di ogni indicatore è ponderato in base al peso dell’area di appartenenza. Per ottenere la certificazione, l’organizzazione deve raggiungere uno score di sintesi complessivo del 60%. Gli indicatori per la certificazione possono essere di natura qualitativa o quantitativa e variano a seconda delle dimensioni aziendali.

Parità di genere: i vantaggi per le aziende certificate UNI/PdR 125

Diverse disposizioni di legge in Italia hanno predisposto dei vantaggi per le aziende impegnate sulla parità di genere. Le aziende certificate UNI/PdR 125 possono usufruire di un esonero dal versamento dei contributi previdenziali e ottenere un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato. Inoltre, nei bandi di gara per appalti pubblici sono previste clausole per la parità di genere e l’assunzione di giovani e donne, e sono premiate le aziende che adottano specifiche misure per promuovere la parità di genere, come l’utilizzo di strumenti di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. Le aziende in possesso della certificazione della Parità di Genere possono beneficiare anche di una riduzione della garanzia fideiussoria nei contratti di servizi e forniture.

Le aziende possono trarre dei vantaggi sia normativi che strategici dall’implementazione di un sistema di gestione della parità di genere.

La possibilità di certificare il proprio sistema secondo la UNI/PdR 125 è un vantaggio competitivo per le imprese italiane rispetto ai mercati internazionali.

Prova a fare un test! CLICCA QUI

Scarica la PRASSI PdR125:2022

Scarica le FAQ di ACCREDIA in merito

Il test lo puoi fare anche copiando questo link: https://forms.gle/2Y674havhC8VCqCM7